Animale, non minerale
Il corallo appartiene al regno animale, perché composto di piccoli polipi che formano il caratteristico scheletro producendo carbonato di calcio. Viene quindi impropriamente definito "pietra" quando si tratta di gioielli.
In natura può formare atolli, barriere o trottoir e si trova di solito in acque molto pulite come quelle di Mar Rosso, Australia e Polinesia. In Sardegna si trova facilmente, ma è particolarmente nota la costa nord- ovest, che prende il nome di Riviera del Corallo.
Il corallo esiste in diverse qualità e colorazioni, che vanno dal rosa pallido (quasi bianco) al rosso intenso, passando anche per l'arancione. Esistono inoltre varietà di corallo più scure, come quella blu o marrone e persino una varietà di corallo nero, l'antipathella subpinnata, che vive nel mediterraneo ma è rarissimo e, soprattutto, protetto.
Uso e proprietà
Poiché il 90% del corallo viene dal Mediterraneo, non sorprende che venisse usato anche dalle civiltà greche e romane, cosa che lo rese anche protagonista di diverse leggende.
La più nota, di Ovidio, vede le sue origini nella morte di Medusa. La Gorgone aveva il potere di trasformare le persone in pietra così, quando Perseo la decapitò ed il suo sangue cadde in acqua, le alghe si pietrificarono e divennero rosse.
In passato venne utilizzato come amuleto contro il malocchio, soprattutto per i bambini, ai quali si regala per garantire salute e protezione.
Non è un caso quindi che il corallo accompagni spesso il coccu, il tradizionale amuleto sardo.
Il corallo rosso è legato al I chakra, mentre quello rosa al terzo, ma entrambi si donano per sviluppare dolcezza, amore, armonia e per gli squilibri legati alla spera affettiva.
Quello rosso, inoltre, ha effetti positivi sulla circolazione del sangue e sulle ossa, mentre quello rosa ha effetti benefici sul fegato.